Da diversi anni ci proponiamo come risoluzione alla problematica della giacenza di milioni di imbarcazioni obsolete, con un servizio di demolizione e disassemblaggio tecnico delle stesse, avvalendosi di personale qualificato e di idonee macchine operatrici.

Il nostro obiettivo è quello di proporre un progetto di intervento ambientale – sociale che s’inserisce anche come rivalutazione Mondiale di un territorio di rilevanza nazionale, quale il territorio campano. Negli ultimi anni ci siamo affermati nella pratica di smantellamento e del riciclaggio dei materiali di costruzione delle motonavi e navi a fine vita. Tale attività ha preso vita presso alcune nazioni del Sud – est asiatico, in siti privi delle più elementari norme di sicurezza e di salvaguardia della salute umana ed ambientale. Le principali motivazioni che danno origine a questo fenomeno sono:

  • il continuo aumentare del prezzo dell'acciaio, del rame e dei metalli provenienti da rottamazione;
  • il bassissimo costo e la vasta disponibilità della manodopera ivi reclutata;
  • la reale mancanza di norme ed interessi a tutela dell'ambiente e della salute umana.

Per arginare queste cattive pratiche di riciclaggio, l'"International Maritime Organization" (IMO), in accordo con l'"International Labour Organization" (ILO), ha stabilito tramite la Convenzione di Hong Kong (HKC) una serie di protocolli, di criteri e di procedure da adottare per la costruzione, la demolizione ed il riciclaggio ecocompatibile in sicurezza delle navi.

Tale Convenzione, pur sottoscritta nel 2009, appare di scarsa efficacia in quanto entrerà in vigore solamente dopo la ratifica di almeno 15 Stati Membri con tonnellaggio commerciale complessivo di almeno il 40% del totale mondiale, in aggiunta a precise percentuali, in TSL, di naviglio demolito. Al momento pare che a livello mondiale non vi sia una sufficiente convinzione per l'implementazione della HKC ma grazie all'entrata in vigore del Regolamento Europeo sul Riciclaggio delle Navi Mercantili sta avendo un nuovo impulso.

Inoltre con la "Decisone Europea n. 15902 del 23 Novembre 2013" l'Unione Europea autorizza gli Stati Membri alla ratifica della Convenzione di Hong Kong sul riciclaggio ecocompatibile delle navi per le parti di non esclusiva competenza UE.

Nel marzo del 2012, la Commissione Europea, ha proposto la redazione e l'approvazione di un Regolamento Europeo sul Riciclaggio Ecocompatibile delle Navi Europee per conseguire i seguenti principali obiettivi:

  • evitare il posticipo "sine die" a livello europeo, l'applicazione dei requisiti della Convenzione IMO di Hong Kong, accelerandone di fatto l'entrata in vigore a livello mondiale;
  • superare, relativamente alle navi in dismissione, il regolamento CE n° 1013/2006, che recepisce la convenzione di Basilea, la quale vieta la spedizione/esportazione di rifiuti pericolosi o tossico-nocivi verso paesi al di fuori dell'OCSE/OECD;

Tuttavia anche se l'approvazione di questo Regolamento Europeo sul Riciclaggio Ecocompatibile delle Navi non dovesse raggiungere lo scopo della ratifica della Convenzione di Hong Kong, esso comunque comporterebbe una forte riduzione degli effetti nocivi del riciclaggio della quota europea di navi in via di rottamazione in siti impropri, come spiagge e coste senza adeguate strutture di salvaguardia per l'ambiente e della vita umana. La Direzione Generale per il trasporto marittimo e per vie d'acqua interne ha evidenziato la necessità che nel regolamento in esame vi fosse un chiaro riferimento sia alla demolizione, come pratica propedeutica al riciclaggio, sia alla necessità di individuare nei cantieri le strutture indispensabili per la corretta demolizione e riciclaggio delle navi emesse dall'IMO, grazie anche all'impegno dell'Italia e di altre Nazioni, per evitare che il Regolamento rimanga una mera regolamentazione amministrativa.

La nostra azienda è sostenitrice del grande progetto BOAT digest, nato con il supporto finanziario dell’UE per la risoluzione di un drammatico problema, e sta sviluppando un’iniziativa di sensibilizzazione per promuovere un comportamento responsabile sul fine vita delle imbarcazioni, oltre a rendere i proprietari consapevoli delle importantissime opzioni di smaltimento. Il progetto BOAT digest è patrocinato da:

  • UCINA – CONFINDUSTRIA NAUTICA con sede a Genova;
  • EBA Secreteriat c/o Royal Yachting Association con sede in United Kingdom;
  • Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente con sede in Madrid;
  • Agència de Residus de Catalunya con sede Barcelona.

Il famoso Progetto BOAT Digest è stato fautore di diverse Conferenze Internazionali, una fra tante la “2nd International Conference” di Düsseldorf (Germany), tenutasi il 22 gennaio 2014, con il tema: "Smaltimento e riciclo di imbarcazioni da diporto in Europa: situazione attuale, prospettive e opportunità". L'evento ha riunito oltre 50 professionisti, tra architetti navali e progettisti, costruttori, imprese di riciclaggio, utenti e giornalisti. I partecipanti hanno avuto la possibilità di ascoltare e coinvolgere nelle presentazioni tenute dai relatori: Adjiedj Bakas (trendwatcher a Trend Ufficio Bakas), Nicholas Forsyth (3D designer at Ladida), Pierre Barbleu (President of French boat dismantling network APER) and Lola Rodriguez (Boat DIGEST / LEITAT Technological Centre). L’intervento dei relatori “BOAT Digest” ha risaltato i temi della salute e sicurezza dei lavoratori negli impianti di smantellamento, nonché il lavoro di informazione e di sensibilizzazione per i proprietari di barche e professionisti è stato presentato ai partecipanti durante la conferenza.

Il disassemblaggio secondo le linee guida Boat Digest segue delle procedure generali.

  • Fase 1 - Procedure amministrative;
  • Fase 2 – Lavoro di preparazione;
  • Fase 3 – Degassificazione e pre – decontaminazione;
  • Fase 4 – Disassemblaggio;
  • Fase 5 – Gestione dei rifiuti.